sabato 21 febbraio 2009

Pensiero

Chi ebbe l'accortezza di crearci
pensò bene di non farci
da subito
pensanti e coscienti.
A una cosa immensa
come il bellissimo amore
non ci si può approcciare certo
da un giorno all'altro.
Pertanto, nel nostro crescere ed esistere
vi è una gradualità
nel capire l'amore, ad iniziare
dal nostro venire al mondo.
Riusciamo così
ad evitare di emozionarci tanto
da esplodere in piccoli pezzi
nel tentativo di abbracciare qualcuno.

domenica 8 febbraio 2009

Paolo e Francesca

Arrivai là

dove la notte non passa

e nulla, nulla può il giorno.

Imponente, lì, strana creatura

intorno persone, ma non del mio mondo.

Ed angoscia, arriva e non chiede

"quanto dista il sorriso da qua?"

la tempesta, dai pensieri, io vidi per terra

rumori di gente e città.


"C'è un posto" coscienza mi disse

"dove il vento l'amore non lascia".

dove le anime sanno volare

e l'amore è nascosto, stretto tra le braccia.

Lanciai lacrime in aria

e ne vennero due, che il dolor non separa.

Con il viso ed il passo di chi

toccando la terra racconta una storia.


"Io il cielo lo vidi

dove il fiume riabbraccia la madre"

ed il cielo, tu sai,

o porta nuvole, o porta amore.

E viaggiammo, viaggiammo davvero

dove neppure la vita si spinge

e ad un tratto gli occhi che guardavo

eran gli occhi di quello che piange.


Lancillotto ci insegnò la strada,

ad amarci, o a morire di gioia.

Noi col viso bianco di vita

con l'anima addosso, l'anima in gola

leggemmo di un bacio

che il buio ancora non c'era.

E toccò le mie labbra

il vento era forte, era già primavera.


Ed erano anime, una parlava

l'altra singhiozza, a dipinger la sera.

E rubaron le forze, come ruba chi ha fame

al mio corpo sfinito, al mio corpo che cade.

mercoledì 4 febbraio 2009

E' successo.

E' successo che io vi voglio bene.
Vi spiego meglio.
Sto affrontando un enorme, terribile dolore. Forse sta già risolvendosi naturalmente, forse ce n'è ancora un bel pò. Ma di dolore ne proviamo tanto, come vita vuole, e non è questo che voglio ricordare.
E' successo che nel fondo marcio e scuro del dolore, quello che più dista dalla luce, ho sentito come una diversa consistenza, e mi sono incuriosito.
E vi giuro, sotto il viscido e l'appiccicoso ho trovato dell'amore.
Così ora vi voglio bene. Ed è così palese che per combattere quest'enorme cruccio la chiave sia l'amore, che mi chiedo come prima sia scivolato in secondo piano.
Sarà che qua, tutto è buio e viscido.
Però ora va meglio, amici miei. Va meglio perchè io vi voglio bene, e ve ne voglio tanto, ve lo meritate tutto. Ve ne voglio al punto che ho voglia di far nomi e cognomi, e magari stupirvi, perchè pensavate di contare molto meno per me.
Beh, sappiate questo. A chiunque mi ha amato, o ha agito per il mio bene, io auguro una vita felice, e molto di più. Agli sciroccati che, oltre ad amarmi, mi stanno insegnando l'arte, seppure siano considevorelmente di meno, auguro lo stesso quantitativo di felicità, cosìcchè ad ogni cuore ne tocchi di più.
E' successo che il mondo è un pò come sappiamo, e senza amore il mondo non cambia. Quindi vi voglio bene, non un bene indotto dalla ragione, ma un bene chimico che combatte il male stringendolo forte, senza armi.
Ve ne voglio e ragiono su questo, non viceversa.
E se mi avete sorriso, io l'ho visto, se mi avete arricchito in qualche modo o ci avete provato, vi starete chiedendo se nell'elenco ci siete anche voi.
Certo che ci siete. Non dimentico facilmente, e farei un sacco di cose per regalarvi un sorriso. Davvero Grazie, amici miei.