lunedì 29 dicembre 2008

Stavolta non ti canalizzo, bastarda.
Non penserai di fiorire in una poesia.
In una bella poesia.
Rimani, esplodi pure dentro me.
Esplodi.

venerdì 26 dicembre 2008

Ventisette Dicembre

Come io t'ho amato
neppure la terra gira.
Non così veramente, ti giuro.
Mi fai male tutti i giorni di sangue e baci.
Mi hai fatto male alla gola
che il suo naso ora gocciola dell'ultimo pianto
ora stringe una palla che anche io sento.
Quando esisti di più dentro i ricordi
stringo le mani
cercandone altre in mezzo
ma mi buco le mie con le dita
che si sorprendono da dietro.

venerdì 19 dicembre 2008

L'arte e l'amore mio

Io l'arte non lo so, vi giuro, non lo so quando la conobbi.
Se sia stato in un pianto, o in un giorno come un altro, vi ripeto che lo ignoro.
Ma benchè non sappia da quanto, lei adesso passa il tempo ad abbracciarmi.
Strana cosa l'arte. Con quelle mani che a volte sono amore, e a volte tu ti senti così piccolo che piangi più forte, a farti sentire da lei.
E ti porta in un posto, lei sempre ti fa camminare svelto.
Se ti sta conducendo in un abisso o al più bel lieto fine, dio mio, non lo sai ancora.

Voi immaginatevi una ragazza bellissima, di un bello d'altri posti, che a pensarla il cuore grida e scalcia.
Voi non sapete se v'ama, perchè lo dite voi stessi che ancora non sapete che diavolo è l'amore. Ma a costo di tradirvi voi l'amate. L'amate là dove si incontra scopare e scrivere poesie.
Lei sorride, vi sta vicino. Ma non sempre vi guarda negli occhi.
Ci sono momenti in cui guarda qualsiasi altra cosa, pur di non incrociarli. I vostri occhi. Che se avessero le mani la dipingerebbero mille volte.
Tutto il resto s'allontana, fa il suo corso. La tua vita, con o senza di lei, è già lei.
Ma ti danni, cristo, ti danni perchè non la possiedi ancora, ancora ti sfugge perchè a quanto pare l'amore non basta.
Ecco l'arte, che ogni volta che la nomini ti viene da cantare quant'è bella.
Io la ricordo bene, ha i capelli d'oro. Quando penso a lei, non penso subito a baciarla.
Immagino prima un enorme velo, rosso o azzurro, che ci avvolga bene. Un piccolo, strettissimo mondo ovattato che fa addormentare gli occhi e asciuga le lacrime.
E ci moriresti con lei, perchè senza di lei sarebbe ancora peggio.

Amore mio, chissà dove sei ora. Quanto ti avrei guardata ancora.


domenica 14 dicembre 2008

Chopin e le lacrime

Non sono fatto per vivere cent'anni
così come tu non m'ami
anche le mie ore sono poche.
Guardano tutti quando sembro non esserci
ma sono ed esisto, come mai prima e come nessuno.
Ahimè, esisto sempre di più.


Voi provate, un giorno che i vostri sentimenti si sono mossi più del solito, ad ascoltare le mani di Chopin. E lui comparirà lì, davanti a voi, in una dimensione dove il tempo è uno scherzo, e la vita pure.
Dove tutto quel che conta, è che lui vi sta insegnando ad amare.

Aria



Le curve dolci
dolcissime
Dio solo sa quanto sei mia.
Maledetta, amore mio,
mi stai dando l'aria
col tuo sorridere sempre
Mi stai dando la morte,
la morte più dolce.

venerdì 12 dicembre 2008

Suzanne




Nel suo posto in riva al fiume

Suzanne ti ha voluto accanto

e ora ascolti andar le barche

ora puoi dormirle al fianco

sì lo sai che lei è pazza

ma per questo sei con lei

e ti offre il tè e le arance

che ha portato dalla Cina

e proprio mentre stai per dirle

che non hai amore da offrirle

lei è già sulla tua onda

e fa che il fiume ti risponda

che da sempre siete amanti

e tu vuoi viaggiarle insieme

voi viaggiarle insieme ciecamente

perché sai che le hai toccato il corpo

il suo corpo perfetto con la mente [...]


Fabrizio De Andrè

giovedì 11 dicembre 2008

Il Mare e il Vento

Oggi il mare era
come un gigante accerchiato dalla terra
che stordito
sbuffava di niente.
E il vento a dargli ragione
il vento appresso a lui,
in quel cielo
così uguale al mare
già con gli occhi lucidi.






Chissà quale folle pittore spera ancora, quando ritrae la nostra terra, di arricchirla di qualcosa. C'è già tutto, non vedete? Quando la dipingiamo, limitiamo il nostro tentativo a un regalo, una parte di noi da regalare alla terra stessa.
Ci siamo dentro, al quadro più bello.

mercoledì 10 dicembre 2008

Ho fame della tua bocca

Ho fame della tua bocca, della tua voce, dei tuoi capelli

e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso,
non mi sostiene il pane, l’alba mi sconvolge,
cerco il suono liquido dei tuoi piedi nel giorno.

Sono affamato del tuo riso che scorre,
delle tue mani color di furioso granaio,
ho fame della pallida pietra delle tue unghie,
voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.

Voglio mangiare il fulmine bruciato nella tua bellezza,
il naso sovrano dell’aitante volto,
voglio mangiare l’ombra fugace delle tue ciglia 
e affamato vado e vengo annusando il crepuscolo,
cercandoti, cercando il tuo cuore caldo
come un puma nella solitudine di Quitratúe.

Pablo Neruda


Neruda mi ha catturato da subito. Senza chiedere nulla mi ha catturato, sgomitando tra mie passioni. Ho fatto il suo incontro un bel pò di tempo fa, e forse allora lui mi conosceva meglio di me.

Solo da poco ho scoperto il perchè di tanta attrazione. Le parole di Neruda sono semplici, non celano secondi fini, nè chissà quali alchimie verbali. Ecco cos'era. Il modo in cui amava. Amava amare, ed era un terribile esteta. Nutriva un sentimento di carne per le comuni mortali, che diventavano angeli sotto le sue parole cangianti. E lui guardava, guardava con gli occhi e piangeva di gioia, come l'artista fa con il suo capolavoro.

Pablo è morto d'amore, in un esplosione di sensi che alcuni sognano. E questo mi legava a lui. L'incapacità di sopportare così tanto amore, così tanta bellezza.

Come lei che mi guarda, che non c'è più e ancora mi guarda.

La Musica Che Grida

Un'altro spazio nell'infinita rete. La Musica Che Grida.

Si chiama così perchè dentro di me, ultimamente la Musica grida eccome. Talvolta esce, in un tripudio, molto più spesso marcisce dentro, a far nascere molecole ultraterrene. A sbattermi per terra ci riesce bene, lei con l'arte in genere.

Non è l'inizio di un blog schierato, impegnato, qualunquista.
E' un ennesimo e commosso tributo all'arte, alla vita, all'amore e alla bellezza.

Spero in una vostra buona permanenza.