mercoledì 25 marzo 2009

Ventisei Marzo, Desideroso del semplice.

Io, dimmi perchè la notte
ti amo
domani vado a farmi consolare
se piango
se ho tempo
prima ti conto
una
poi ti conto gli atomi di quanto sei bella
e ancora mi invento
le parole
e le metriche
dei mille paradisi che sei
poi ti ringrazio perchè struggi il cuore
e finchè vivo, in queste commoventi condizioni
finchè non mi piango ogni energia
godo della grazia
che ingenua mi hai insegnato.

martedì 24 marzo 2009

Venticinque Marzo

Tu grappolo d'uva,
io la mia bocca.
Tu che sopporti una piccola pressione
e poi esplodi di colore nel mio buio.
Senza volere delle scuse,
martire per i miei denti ingordi,
semmai mi riempi le pareti dell'anima
col tuo zucchero generoso.

domenica 1 marzo 2009

Il bacio













Questi baci di nessuno
che sanno di morte e vita
insieme
che sanno di guerra
e Chopin che la racconta
dimmi
quanto ancora li odierò, questi baci?
Quando il mio cuore
esploderà di te, dove andrai?
Mi busserai
sulla lapide del senno?
Io, amore, cuore, sono ebbro d'angoscia.
E andrò da solo,
con le gambe che non mi ascoltano
dove la commozione di vivere
nasce e muore.

sabato 21 febbraio 2009

Pensiero

Chi ebbe l'accortezza di crearci
pensò bene di non farci
da subito
pensanti e coscienti.
A una cosa immensa
come il bellissimo amore
non ci si può approcciare certo
da un giorno all'altro.
Pertanto, nel nostro crescere ed esistere
vi è una gradualità
nel capire l'amore, ad iniziare
dal nostro venire al mondo.
Riusciamo così
ad evitare di emozionarci tanto
da esplodere in piccoli pezzi
nel tentativo di abbracciare qualcuno.

domenica 8 febbraio 2009

Paolo e Francesca

Arrivai là

dove la notte non passa

e nulla, nulla può il giorno.

Imponente, lì, strana creatura

intorno persone, ma non del mio mondo.

Ed angoscia, arriva e non chiede

"quanto dista il sorriso da qua?"

la tempesta, dai pensieri, io vidi per terra

rumori di gente e città.


"C'è un posto" coscienza mi disse

"dove il vento l'amore non lascia".

dove le anime sanno volare

e l'amore è nascosto, stretto tra le braccia.

Lanciai lacrime in aria

e ne vennero due, che il dolor non separa.

Con il viso ed il passo di chi

toccando la terra racconta una storia.


"Io il cielo lo vidi

dove il fiume riabbraccia la madre"

ed il cielo, tu sai,

o porta nuvole, o porta amore.

E viaggiammo, viaggiammo davvero

dove neppure la vita si spinge

e ad un tratto gli occhi che guardavo

eran gli occhi di quello che piange.


Lancillotto ci insegnò la strada,

ad amarci, o a morire di gioia.

Noi col viso bianco di vita

con l'anima addosso, l'anima in gola

leggemmo di un bacio

che il buio ancora non c'era.

E toccò le mie labbra

il vento era forte, era già primavera.


Ed erano anime, una parlava

l'altra singhiozza, a dipinger la sera.

E rubaron le forze, come ruba chi ha fame

al mio corpo sfinito, al mio corpo che cade.

mercoledì 4 febbraio 2009

E' successo.

E' successo che io vi voglio bene.
Vi spiego meglio.
Sto affrontando un enorme, terribile dolore. Forse sta già risolvendosi naturalmente, forse ce n'è ancora un bel pò. Ma di dolore ne proviamo tanto, come vita vuole, e non è questo che voglio ricordare.
E' successo che nel fondo marcio e scuro del dolore, quello che più dista dalla luce, ho sentito come una diversa consistenza, e mi sono incuriosito.
E vi giuro, sotto il viscido e l'appiccicoso ho trovato dell'amore.
Così ora vi voglio bene. Ed è così palese che per combattere quest'enorme cruccio la chiave sia l'amore, che mi chiedo come prima sia scivolato in secondo piano.
Sarà che qua, tutto è buio e viscido.
Però ora va meglio, amici miei. Va meglio perchè io vi voglio bene, e ve ne voglio tanto, ve lo meritate tutto. Ve ne voglio al punto che ho voglia di far nomi e cognomi, e magari stupirvi, perchè pensavate di contare molto meno per me.
Beh, sappiate questo. A chiunque mi ha amato, o ha agito per il mio bene, io auguro una vita felice, e molto di più. Agli sciroccati che, oltre ad amarmi, mi stanno insegnando l'arte, seppure siano considevorelmente di meno, auguro lo stesso quantitativo di felicità, cosìcchè ad ogni cuore ne tocchi di più.
E' successo che il mondo è un pò come sappiamo, e senza amore il mondo non cambia. Quindi vi voglio bene, non un bene indotto dalla ragione, ma un bene chimico che combatte il male stringendolo forte, senza armi.
Ve ne voglio e ragiono su questo, non viceversa.
E se mi avete sorriso, io l'ho visto, se mi avete arricchito in qualche modo o ci avete provato, vi starete chiedendo se nell'elenco ci siete anche voi.
Certo che ci siete. Non dimentico facilmente, e farei un sacco di cose per regalarvi un sorriso. Davvero Grazie, amici miei.

mercoledì 28 gennaio 2009

Nessi Perduti

Nell'
Essere
Stolto e
Simmetrico
Imito

Proporzioni
Errate
Rubando
Dagli
Universi
Testi ed
Impeto.

lunedì 19 gennaio 2009

Gennaio

Mi aprirei a te
come il loto
ti berrei
con la bocca del naufrago.
Pagherei degli sconosciuti
per piangere per me
e degli altri
per dirti che mi dispiace.

domenica 11 gennaio 2009

Fabrizio

In un vortice di polvere 

gli altri vedevan siccità.

A me ricordava 

la gonna di Jenny 

in un ballo di tanti anni fa 


Sentivo

la mia terra 

vibrare di suoni, era il mio cuore 

e allora perché coltivarla ancora, 

come pensarla migliore


Libertà

l'ho vista dormire 

nei campi coltivati 

a cielo e denaro, 

a cielo ed amore, 

protetta da un filo spinato 


Libertà

l'ho vista svegliarsi 

ogni volta che ho suonato 

per un fruscio di ragazze 

a un ballo, 

per un compagno ubriaco 


E poi se la gente sa, 

e la gente lo sa che sai suonare, 

suonare ti tocca 

per tutta la vita 

e ti piace lasciarti ascoltare 


Finii con i campi alle ortiche 

finii con un flauto spezzato 

e un ridere rauco 

e ricordi tanti 

e nemmeno un rimpianto



Talvolta, il gesto più bello che possiamo compiere, è scivolare umilmente in secondo piano.
Mi rendo conto della difficoltà che si incontra, nel cercare di spendere solo due parole su Fabrizio.
E' successo che io lo scoprii solo pochi anni fa, forse è stato meglio così però. Scoprirlo prima, quando lo spirito non era pronto neanche un pò, avrebbe rovinato il mio secondo mondo.
Fabrizio, oggi tante persone diranno belle parole e stronzate su di te.
Domani una buonissima parte di queste persone avrà già molta poesia in meno tra i pensieri.
Avrei anni di cose da dirti, a te che sei forse il mio migliore amico, e neanche ti ho mai potuto dire grazie. Bè, amico mio, grazie. Oggi, più di ogni giorno, la scena è tutta tua. Ma infondo lo è stata sempre. 

sabato 10 gennaio 2009


Essere sorretti da una melodia
esserlo davvero
significa avere poco di più importante.
Tutti quei cambi di tono, mi rendo conto,
se fossi nato in altra maniera
mi avrebbero ucciso da diverso tempo.
La gente parla, schiamazza anzichè cantare
credo sia assurdo.

mercoledì 7 gennaio 2009

Benvenuti nella macchina
qua le lacrime servono
a rallegrare il motore.
I boati qua crescono
sono sempre più vicini.
I colpi di scena sono
quelli che non vorremmo.
C'è un meraviglioso assolo di vapori,
e c'è un posto anche per voi,
tra queste catene.
Voi siete i benvenuti, nella macchina.

martedì 6 gennaio 2009

Come vorrei fossi qui

Come vorrei fossi qui.
Per te preparerei un letto caldo,
col freddo che fa.
Vorrei fossi qui a parlare delle stelle,
di quanto il mondo è cattivo.
O se vuoi parla solo tu,
io ti guardo e muoio.

lunedì 5 gennaio 2009

Tre e sedici

Un sassofono rauco
come la voce di nonno
che ha visto tutto, o così crede.
Un rullante, che ogni tre secondi
ti riporta sull'attenti
come una madre che ti vuole bene.
Degli acuti che la pelle si alza e fugge
e tu lì, senza più la pelle, ma che importa.

La sedia elettrica e il tavolo elettronico

L'uomo che emula la natura
e il vibrare delle sacre corde.
Ma al cuore mica dispiace,
il cuore segue anche loro a vibrare.
E ringrazia.
Ringrazia e manda più sangue
al suo scemo contenitore.

domenica 4 gennaio 2009

Le strade d'altri mondi

Capita spesso di sentire delle voci
dietro l'anima
voci familiarissime di persone che non conosco
e spero sempre siano persone.
Da sdraiato si avvertono di più,
mi ripetono i pensieri sottovoce
a un volume assordante.
Mi chiedo che vogliono, da me.
Se hanno bisogno d'amore, che lo dicano.
Potrei abbracciarli, se solo non fossero enormi.
Giungono a me passando per una strada
che neanche ho mai sognato.
D'ora in poi le voci diventano due.
O se non altro, se ne avverte una gigantesca, vicino alla faccia,
e una dove la mente arriva appena.
Ed entrambe urlano uguale.
Entrambe sottovoce, ed ho paura.

Tributo alla Vita


Vorrei nutrirmi di te, come il pane
che regalo allo stomaco
e finisce nel sangue, e io divento pane.
Accompagnare, con gentilezza,
la banalità fuori dagli occhi.
Così da poter usare, per te,
parole come angelo,
cuore,
voglio piangere,
ti amo,
vieni amore,
voglio morire con te.
Qui, adesso.