domenica 11 gennaio 2009

Fabrizio

In un vortice di polvere 

gli altri vedevan siccità.

A me ricordava 

la gonna di Jenny 

in un ballo di tanti anni fa 


Sentivo

la mia terra 

vibrare di suoni, era il mio cuore 

e allora perché coltivarla ancora, 

come pensarla migliore


Libertà

l'ho vista dormire 

nei campi coltivati 

a cielo e denaro, 

a cielo ed amore, 

protetta da un filo spinato 


Libertà

l'ho vista svegliarsi 

ogni volta che ho suonato 

per un fruscio di ragazze 

a un ballo, 

per un compagno ubriaco 


E poi se la gente sa, 

e la gente lo sa che sai suonare, 

suonare ti tocca 

per tutta la vita 

e ti piace lasciarti ascoltare 


Finii con i campi alle ortiche 

finii con un flauto spezzato 

e un ridere rauco 

e ricordi tanti 

e nemmeno un rimpianto



Talvolta, il gesto più bello che possiamo compiere, è scivolare umilmente in secondo piano.
Mi rendo conto della difficoltà che si incontra, nel cercare di spendere solo due parole su Fabrizio.
E' successo che io lo scoprii solo pochi anni fa, forse è stato meglio così però. Scoprirlo prima, quando lo spirito non era pronto neanche un pò, avrebbe rovinato il mio secondo mondo.
Fabrizio, oggi tante persone diranno belle parole e stronzate su di te.
Domani una buonissima parte di queste persone avrà già molta poesia in meno tra i pensieri.
Avrei anni di cose da dirti, a te che sei forse il mio migliore amico, e neanche ti ho mai potuto dire grazie. Bè, amico mio, grazie. Oggi, più di ogni giorno, la scena è tutta tua. Ma infondo lo è stata sempre. 

1 commento:

  1. "Evaporato in una nuvola rossa
    in una delle molte feritoie della notte
    con un bisogno d'attenzione e d'amore
    troppo, "Se mi vuoi bene piangi "
    per essere corrisposti,
    valeva la pena divertirvi le serate estive
    con un semplicissimo "Mi ricordo":
    per osservarvi affittare un chilo d'era
    ai contadini in pensione e alle loro donne
    e regalare a piene mani oceani
    ed altre ed altre onde ai marinai in servizio,
    fino a scoprire ad uno ad uno i vostri nascondigli
    senza rimpiangere la mia credulità:
    perché già dalla prima trincea
    ero più curioso di voi,
    ero molto più curioso di voi."

    Quando la gente dice che gente come te, Faber, è un Dio, forse non esattamente sa quello che sta dicendo...ma in questa piccola ignoranza hanno tutti ragione...Come tu dicesti nel tuo ultimo concerto "se Dio nn esistesse bisognerebbe inventarselo" e cosi sarebbe dovuto essere se malauguratamente avesti continuato gli studi in giurisprudenza. Qualcuno ti avrebbe dovuto inventare...e se il compito di Dio è quello di indicarmi la strada, tu me l hai indicata con una chitarra in mano..per me la differenza che cè tra Te e il Signore è che lui mi ha fatto nascere e mi fara morire, tu mi ha fatto vivere, amare e spiegato le due cose che ho detto che Dio fa!

    Grazie Faber...no! Grazie Fabrizio

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