martedì 24 marzo 2009

Venticinque Marzo

Tu grappolo d'uva,
io la mia bocca.
Tu che sopporti una piccola pressione
e poi esplodi di colore nel mio buio.
Senza volere delle scuse,
martire per i miei denti ingordi,
semmai mi riempi le pareti dell'anima
col tuo zucchero generoso.

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